I messaggi di Kevin, ucciso insieme alla madre e al fratellino da suo padre Giovanni Barreca nella strage di Altavilla Milicia.
Sono passati alcuni giorni dalla orribile scoperta della strage di Altavilla Milicia, in provincia di Palermo, nella quale Giovanni Barreca, e due amici, hanno ucciso la moglie dell’uomo e i suoi due figli, Emanuel e Kevin, in modo brutale, tra torture, riti e violenze. Nelle ultime ore, sono stati svelati alcuni messaggi che il figlio più grande ha mandato a qualche amico prima della morte.
Strage di Altavilla, i messaggi di Kevin
Quanto accaduto ad Altavilla Milicia ad opera di Giovanni Barreca si sta rivelando sempre più tenebroso e inquietante. Dietro alla morte di Antonella Salamone e dei suoi due figli Emanuel e Kevin sono stati scoperti riti contro il demonio e torture brutali. Una situazione confermate anche dalla recente scoperta relativa ad alcuni messaggi che il più grande dei figli di Barreca ha mandato a qualche amico.
Dalle ultime informazioni, infatti, in una chat su WhatsApp, Kevin, 16 anni, avrebbe informato, nel corso delle torture, un amico di quanto stesse accadendo nella sua abitazione.
“Te la faccio in breve, nella mia famiglia ultimamente sono successe cose strane e c’entra il mondo spirituale. Ora sono venuti due fratelli di Dio e stanno liberando mia madre e mio fratello che hanno dei demoni molto maligni addosso”, si legge nella chat di Kevin.
Sempre scrivendo ad un amico, Kevin ha aggiunto: “Pensa che mio fratello di cinque anni dice che il demone che ha dentro è venuto in questa famiglia per distruggerci ed ucciderci uno ad uno”.
La confessione della figlia sopravvissuta
Le parole del ragazzino di 16 anni, di fatto, confermano quanto già si era capito. Ovvero che Giovanni Barreca e i due amici stavano operando riti macabri verso la moglie di Barreca e i due figli.
Diversa la posizione dell’unica sopravvissuta, la figlia 17enne del killer. La ragazzina ha spiegato agli inquirenti: “Eravamo in cucina, mia madre era a terra con il volto in giù, ed erano presenti anche Sabrina, Massimo, Kevin e mio padre. La torturavano a turno, sia Sabrina che Massimo. Le passavano l’asciugacapelli con la massima temperatura, con la padella la colpivano sulla schiena”.
La ragazza ha preso parte alle torture: “Mio padre guardava, io e Kevin eravamo in piedi e ci scambiavamo sguardi, capendo che la cosa non fosse normale. Mia madre mi diceva di chiamare i carabinieri, ma io per paura di essere torturata anch’io non l’ho fatto”.